Breve curriculum dei membri del gruppo

“Le Cose” sono tecnicamente un supergruppo, come si desume dai dati che seguono. O meglio, lo sarebbero, se non fosse che i notevoli curricula musicali dei membri non sono finora stati notati da nessuno.

Comunque, “Le Cose” sono attualmente formate da:

Mercalli, pseudonimo di Roberto Viatto (basso sismico): bimbo prodigio della scena musicale bresciana, ha suonato nei Magnetica Deneb, con cui ha macinato chilometri tra la Val Trompia e la Val Camonica. È stato anche primo bassista dei Lithos. Stanco delle continue reunion con i summenzionati gruppi, ha fondato assieme a Bardot e al Barone Le Cose, di cui ha scritto tutte le canzoni.

Bardot, pseudonimo di Giovanni Coltreno (sexysassofono): tra i membri fondatori de Le Cose, uomo immagine della band, l’unico che abbia ancora un’età adatta ad un gruppo rock. Musicista poliedrico, ha un vasto background jazzistico, che risulta però completamente inutile nel contesto dell’attuale band. Il suono del suo sax è il vero fulcro delle sonorità del gruppo. Rappresenta l’anima melodica de Le Cose, ma nasconde nel profondo del suo animo capacità distruttive fuori del comune.

Il Barone, pseudonimo di Davide Ghilmori (antichitarra&devices): per anni ha suonato nel famoso duo acustico Daryo&Simon (anche detti i Simon & Garfunkel di Via Boccea); in seguito ha fondato Les Enfants Idiots. La svolta della sua carriera musicale è legata all’incontro con Bardot, con cui ha collaborato in diversi progetti. L’autoreferenzialità è il suo unico credo e si lascia guidare esclusivamente dalle precise indicazioni che gli arrivano da suo sistema nervoso enterico. Vorrebbe essere il leader del gruppo, ma in realtà non se lo fila nessuno.

Dario Marelli, pseudonimo di Cristiano Isacco (chitarra ortofonica eterodossa, rumorismo ambientale, coreografie): anche detto Antonio, l’Oscuro Ciliegio o il Bardo; è il figaro de Le Cose, oltre che chitarrista, performer, coreografo, mimo e hair-stylist. Suona una chitarra bruttissima, ma che nelle sue mani assume caratteristiche inedite, evocando animali volanti senza occhi, cetacei che imbracciano cornamuse, contrabbassi suonati sui registri acuti, marimbe, campane… È il vero asso nella manica del progetto.

Gaio Andropompo figlio di Boro, anche detto Bob Tattazzim o Cosgulu da alcuni scacchisti (batteria di alta gastronomia).

Ex-membri:

<OMISSIS> (batteria dubbia): non possiamo dire nulla su di lui.

Don Ringo (batteria poetica): su di lui per ora nessuno sa nulla. Probabilmente è un sicario dei servizi segreti zirgani in incognito, che attende da anni un segnale per entrare finalmente in azione. All’apparenza è davvero molto gentile e affabile.

Carcassonne, pseudonimo di Michele Portoni (batteria massiccia): un uomo che ha un progetto; vuole diventare qualcuno, ma in realtà già lo è.

Berta (batteria elettronica): vive da diversi anni in un simpatico case metallico di colore rosso. Molti reputano che non sia particolarmente loquace, ma è solo perché non riescono a udire i sommessi e delicati mormorii della sua incontaminata anima digitale.

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