Tutti sanno che de Le Cose non esistono ad oggi registrazioni ufficiali. Ma girano da diverso tempo, tra i veri appassionati, alcuni bootleg, registrazioni di fortuna clandestine carpite nottetempo da loschi figuri, intenzionati a trarre fraudolenti profitti sfruttando l’altrui genio. In particolare due di queste registrazioni sono ormai entrate nella leggenda.
Si tratta dei “Via Pomezia Tapes” e dei “Martignano Tapes”. I primi pare contengano registrazioni delle prime prove del gruppo, documentando passo passo l’intero processo creativo che ha portato alla sublimazione di brani come “jarviscocker”, “eddymerckx”, “antonioinoki” e “sissishubert”. Nei mercati discografici clandestini e sul deep internet circolano versioni in un numero variabile di cd (si dice tra i sei e i dieci) che contengono una decina di versioni di ognuno dei brani citati, più alcune improvvisazioni su strutture free form.
Ma ancora più esclusivo è il contenuto di un altro bootleg, contenente i quasi introvabili “The Martignano Tapes”. Si tratta di documentazione sonora di imprescindibile valore, pari forse solo alle versioni originali non accelerate dei blues di Robert Johnson. Essi contengono infatti i primi demo acustici, suonati dal solo Mercalli con eccelsa perizia su un’antica chitarra classica del Settecento, dei suddetti brani, oltre ad alcuni, ulteriori inediti, illuminando il momento esatto della genesi di melodie oramai giustamente considerate immortali.
Del primo dei due bootleg, è ora possibile ascoltare un estratto, una versione “dal vivo in studio” di “jarviscocker”, pubblicata in esclusiva proprio su questo stesso blog. Ma il resto è ancora profondamente immerso nel mistero e siamo certi che alimenterà le congetture ed i reconditi desideri dei fan per diversi anni a venire.