Negli ultimi due mesi, numerosissimi aspiranti batteristi si sono alternati sui celebri palchi di Via Pomezia. Sulle ampie sedie da giudici sedevano, severi, il Barone, Mercalli, Bardot e (non si sa bene il perché) anche Dario Marelli. Via satellite direttamente da Roncadelle è stato costantemente collegato un misterioso uomo incappucciato con i baffi, che Mercalli e Marelli si ostinavano a chiamare il “Pezza”.
Ogni batterista ha avuto 3 minuti per stupire i giudici, ma molti di loro sono usciti dalla sala in lacrime, completamente sconvolti.
“Sono orribili, esigentissimi”, ha dichiarato ad esempio Mariano, uno dei candidati, “ho suonato con i più grandi: Al Nano, Maicol Gekson e i Claudiobaglioni, ma comunque non gli è bastato. Hanno rovinato la mia vita!”
La selezione è durata 63 giorni, per una media di 50 candidati al giorno, ma il risultato era sempre una fumata nera.
Finché finalmente, giunti al giorno numero 64, è arrivato lui: completamente vestito di nero, sguardo di ghiaccio, le bacchette puntate come due pistole. Ha attaccato un assolo di batteria che neanche minonno. I quattro giudici, per la prima volta nella loro vita, non sapevano esattamente cosa dire, mentre la connessione satellitare era saltata per il contraccolpo.
Le selezioni sono state immediatamente sospese e i giudici si sono riuniti in camera di consiglio. Ne sono usciti dopo quattro giorni, non perché sia stato difficile decidere, ma perché erano stati svegli per 64 giorni di seguito e avevano bisogno di riposare un pochino.
Al quinto giorno, è apparso sulla porta Bardot sbadigliando e, alla calca di giornalisti che si affollavano in via Pomezia accompagnati da una fitta selva di microfoni, ha finalmente dato l’annuncio ufficiale:
“Signore e signori, Le Cose annunciano al mondo il nome del loro nuovo batterista:
DON RINGO!”
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