Le Cose Distopiche Extras, pt. I (A “Le Cose Distopiche” Story)

Pagina di diario, classificata come “Top secret”, trafugata dal laboratorio di Fisica Aleatoria delle Isole Svalbard.

Non ho idea se questo sia il posto adatto dove scrivere questa cosa, ma sento necessariamente il bisogno di mettere in guardia altre persone che come me hanno solo voglia di divertirsi.

Preferisco rimanere anonimo in questa mia testimonianza perché tra lavoro, famiglia, e questioni sociali preferisco non essere associato a certe pratiche.
Inizio dicendo semplicemente che sono una persona normale, ho un lavoro stabile, una famiglia che adoro, ma riesco, di tanto in tanto a ritagliarmi del tempo libero da passare con gli amici, bere una birra, andare in qualche locale, ma non faccio né ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti, semplicemente non mi è mai interessato.
MAI! mi sarei aspettato che cose del genere potessero capitare in questo modo… era una serata tranquilla, come tante altre, si stava gironzolando per la città, e discutendo il solito argomento incessante di ogni serata con gli amici:
dove andiamo questa sera? che fare? ogni proposta era o troppo usuale, o completamente opposta ai gusti di molti della mia combriccola
finché per caso non ci imbattiamo in dei volantini a terra, pubblicizzavano una serata con musica dal vivo, data odierna. Non dirò altro riguardo a locale orario giorno ecc. perché non ho intenzione di portare troppa pubblicità a certe iniziative.
Decidiamo alla fine di andarci, locale piccolo, poco curato, la classica topaia dove però si trova la migliore musica e la miglior birra a prezzi più che giusti.
All’entrata ci viene chiesto un ingresso, con consumazione inclusa, classica trafila: documenti, telefoni, generalità, tessera, pagamento ed entriamo.. e qui la prima cosa insolita. Anziché il solito timbro per entrare ed uscire dal locale per una serata, c’era una ragazza con una cosa strana sulla bocca con la quale, stampava una sorta di bacio a stampo sulla guancia che valeva come timbro per entrare nel locale… ci è sembrata una cosa insolita ma comunque originale, anche se iniziavo già a pensare come avrei mai potuto spiegarlo a mia moglie una volta arrivato a casa…
Procediamo quindi nel locale, facendoci strada tra la folla seppur contenuta, ma molto affiatata. Arriviamo finalmente al bancone del bar, prima inevitabile tappa in ogni locale che abbiamo mai visitato.
Mi giro per chiedere quante birre ordinare ma dietro di me non vedo più i miei compagni di bevute, erano spariti nella folla… ordinai comunque una birra, e iniziando a bere mi misi a cercarli.
E qui successe la seconda cosa inspiegabile: girando per il locale alla fine li ritrovo tutti ammassati sotto al palco.
Decido allora di togliere le mie cuffie, indossate fino a quel momento perché soffro di un leggero acufene, per poter parlare con i miei amici e chiedergli come mai fossero spariti in quel modo.
Ogni tentativo di comunicare con loro era vana, non mi rispondevano, non mi guardavano, finché non mi accorgo che erano davvero presi dal gruppo che in quel momento stava esibendosi sul palco…
A questo punto mi rendo conto della cosa più strana che mi successe quella sera: non sentivo nulla… la musica… le parole… i suoni… nulla. A quel punto il panico. Pensai da subito di avere qualche problema, iniziavo a spaventarmi finché per puro caso non guardai sul palco e vidi delle cose che suonavano, tornò di colpo il mio udito, ero stranito, stordito, vicino agli amplificatori, cosa che per il mio problema ho sempre evitato, ma non sentii alcun fastidio.
Inizia da qui ad essere tutto un po’ confuso, la musica.. ricordo che mi piaceva, ricordo di aver detto “wow fantastici”, ma se dovessi canticchiare un motivetto.. qualche nota.. non sarei minimamente in grado di riprodurre nulla. Oltre a questo poi, iniziai a vedere delle cose, che non saprei minimamente come descrivere, col senno di poi credo fossero proprio allucinazioni, magari dovute dalla birra, o da qualche cosa messa nella birra a mia insaputa.
Fatto sta che queste forme, questi colori, queste figure, insomma queste cose che vedevo, non mi creavano disturbo, anzi mi sentivo rapito. Volevo continuare a guardare, ad ascoltare queste cose.
Da qui in poi il resto della serata risiede in un lungo black out nella mia memoria.. ripresi coscienza di me qualche giorno dopo, di mattina, nel mio ufficio, al telefono con un mio collega che mi chiedeva se fosse tutto ok…
È stata un esperienza che non so come spiegare, non so cosa sia successo, non capisco cosa fossero quelle cose..
Nessuno ha mai voluto credermi, neanche i miei amici che erano li con me…
Questa è l’unica cosa che mi è venuta in mente per portare la mia testimonianza e il mio avvertimento: fate sempre molta attenzione ai volantini in cui vi imbattete.

©Renghe

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.