Andropompo’s Background Story pt. 3

Trent’anni prima…

Era solo un bambino, eppure lo aveva visto. Come un’abbaglio, un sussurro assordante, una fitta di calore al petto.

Qualcosa nei recessi della sua mente gli raccontava storie antiche, vicende vissute da qualcun altro molto tempo prima della sua nascita e che pure era lui.

Lampi di precognizione, un futuro remoto visto da occhi vecchi di secoli che si concretizzava.

Aveva stranamente intuito che il vero Andropompo, l’Andropompo originale, era vissuto venticinque secoli prima. Era considerato un veggente, e aveva visto qualcosa che sarebbe avvenuto dopo più di due millenni.
Quel tempo si stava avvicinando, mancava poco, una manciata di lustri.

Il giovanissimo Andropompo lo seppe con certezza. Vide delle immagini: delle persone con pochi capelli, uno alto e uno più basso, che parlavano con un accento esotico; un tizio con gli occhiali e l’aria da ebete; un giovane barbuto, dall’aria iberica.

Capì anche che non erano loro l’essenziale. Loro erano il mezzo.

L’essenziale era qualcosa di superiore, un oggetto concreto ma privo di corpo. Qualcosa capace di ispirare e spaventare, di inorridire e portare all’estasi. Non sapeva bene cosa era, ma lui ne avrebbe fatto parte.

Era un terribile scopo, e non lo avrebbe mai dimenticato.

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