Le Cose, diffuso illegalmente il primo singolo del nuovo disco

Esattamente come accadde per il predecessore Famo i sordi , il nuovo lavoro in studio de Le Cose è finito in rete prima dell’uscita ufficiale del disco, costringendo la band e il suo entourage a ridisegnare, seppur solo in parte, le manovre previste per il rilascio. Dopo l’errore commesso da un sito di proprietà della divisione australiana di Universal, la band ha infatti deciso di pubblicare gratuitamente il singolo. Salvo poi ripensarci, quando però era già troppo tardi.

Il singolo, intitolato bardot, può essere ascoltato qui in anteprima:

Atteso da più di quattro anni, il nuovo album del gruppo intitolato Autoreferenziali e previsto nei negozi in occasione della prossima congiunzione tra Luna, Giove e Marte è stato inavvertitamente reso disponibile all’acquisto per quasi un’intera settimana in occasione della scorsa congiunzione tra Venere e Giove: a confermarlo è uno dei responsabili di un fanblog dedicato alla band, con tanto di screenshot alla notifica di pagamento effettuato tramite PayPal. L’incauta mossa, di cui non si conosce ancora l’effettivo responsabile che i fan della band chiedono cortesemente di non licenziare, ha fatto finire in breve tempo i brani sui popolosi lidi di BitTorrent e su altre piattaforme di file sharing.

In realtà quest’ultimo leak, anche se casuale, è il secondo capitato all’atteso disco del gruppo: il responsabile del primo ratto è stato, seppur in maniera volontaria, nientemeno che Bono Vox in persona, reo di aver diffuso ben tre delle blindatissime tracce del nuovo disco direttamente dallo stereo della sua villa francese. Quelle tracce, presenti oggi nella tracklist ufficiale del disco, furono prontamente registrate tramite cellulare da un agguerrito fan appostato nei pressi e, in seguito, rilasciate sul web nonostante la pessima qualità.

Da allora, il management della band ha imposto un serio protocollo a tutela del disco , eliminando l’usanza promozionale di inviare ai vari media alcune copie dell’opera prima del rilascio. Una lezione, quest’ultima, imparata proprio durante il periodo promozionale del predecessore Famo i sordi : stando a quanto riportato dalla cronaca, la band sarebbe stata derubata di una copia del disco rilasciato nel tardo 2018 proprio durante una sessione di foto promozionali. Memori delle precedenti batoste, i vertici dell’azienda The Things International hanno quindi blindato ogni aspetto della promozione, organizzando dei veri e propri listening party per la stampa specializzata, eventi super controllati a cui non erano ammessi dispositivi elettronici di alcun genere.

Visto questo atteggiamento, farà di sicuro sorridere qualcuno l’idea che nonostante l’iperprotettività sfoggiata sia dalla band che dalla label, la diffusione online del disco sia avvenuta proprio grazie alla piattaforma digitale della stessa The Thing International. Di sicuro, la persona meno contenta di tutti sarà proprio il manager della band, da tempo al centro di una serrata campagna antipirateria. Com’è logico la notizia ha generato un vero e proprio polverone fatto di critiche e di polemiche.

Su tutto ciò però non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale da parte dei membri della band.

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